Il sentimento della paura

Siamo ciò che mangiamo è il titolo dell’ultimo numero di questa rubrica, nel quale ho fatto cenno anche alla masticazione, al respiro e all’atteggiamento di gratitudine quali pratiche necessarie, da parte dell’essere umano, per assimilare il cibo e trasmutarlo in sangue ed energia.

Del respiro, che è il ponte tra la sfera cosciente e quella dell’inconscio (o del consapevole e dell’inconsapevole) ci occuperemo in seguito, nella considerazione che possiamo definirlo un “alimento sottile”, fondamentale per la vita biologica, così come la gratitudine lo è per la parte spirituale.

Un altro alimento che introduciamo quotidianamente all’interno del nostro corpo è la risultante del processo sentimentale/emozionale che si attiva attraverso la vita di relazione e tramite gli stimoli che riceviamo. E’ fondamentale conoscere questo processo, perché vengono prodotti costantemente ormoni   e altre sostanze che modificano l’equilibrio chimico del nostro corpo e che interferiscono nella vita biologica.

Quando, per esempio, avvertiamo un senso di paura, il corpo, attraverso le capsule surrenali, produce ormoni come l’adrenalina e la noradrenalina per allertare l’individuo della presenza del pericolo e, di conseguenza, per affrontarlo. Nel contempo, queste sostanze bruciano ossigeno, accellerano il battito cardiaco, determinando un repentino cambiamento dell’equilibrio chimico/elettrico del nostro corpo, il quale provvede, attraverso la produzione degli ormoni antagonisti, a riequilibrare lo stato ormonale generale, consumando comunque una quantità notevole di energia. Se questo stato di allerta perdura per molto tempo, il corpo comincia a trovarsi in deficit di energia, che non sempre riesce a recuperare attraverso il cibo, soprattutto quando la qualità dello stesso è scadente.

Ciò che assentiamo (sentimento) è la paura e ciò che portiamo fuori o mettiamo in movimento è l’emozione (dal latino emovere: portare fuori), ovvero scappare, affrontare la situazione, viverla in ogni sua manifestazione. Il sentimento della paura ci è stato dato per garantire la nostra incolumità e per rafforzare lo nostra autostima. Una forte paura, per esempio, può farci sentire un forte brivido lungo la schiena o una forte sensazione di freddo fino a battere i denti, o farci tremare le gambe, o, nei bambini in particolare, aprire gli sfinteri. Il brivido, il tremore e l’apertura degli sfinteri non sono altro che l’emozione che consegue alla paura. Non bisognerebbe mai inibirli per non interrompere un processo vitale, che è costituito da un meccanismo di entrata e di uscita, come lo è per il respiro (inspiro – espiro).  Sarebbe necessario rassicurare il bimbo o l’adulto, non rimproverarlo, accoglierlo, non giudicarlo. Invitarlo a respirare profondamente per bilanciare la quantità di ossigeno consumato e invitarlo a sedersi offrendo un bicchiere d’acqua, che ha un’azione armonizzante.

Lo spavento è una forma di paura.

Ciò che assentiamo è attivato particolarmente da uno stimolo esterno – la paura, per esempio, da minacce sottili (se non fai quello che..), da sguardi intimidatori, da rimproveri continui, da linguaggi in cui le parole malattia, tumori o morte fanno da padrona o da eventi improvvisi. Oggi si vive in un continuo stato sottile di paura.

Ciò che emettiamo è la liberazione, l’uscita di quello stimolo.

Molti bambini, sin da piccoli, ricevono stimoli che producono paura e, se, per caso, se la fanno addosso, vengono rimproverati, puniti fino a farli sentire in colpa. E’ una forma di violenza che genitori inconsapevoli mettono in atto, senza comprendere quali sono i meccanismi che hanno determinato quell’evento. Più viene inibita l’emozione, più la paura si instaura nella mente, mantenendo in continuo stato di allerta le ghiandole endocrine con conseguente dispendio di energia. Ci sono tanti adulti che vivono costantemente in uno stato di paura latente e che riferiscono di essere sempre stati così. Molti di questi soffrono terribilmente per il freddo, addirittura anche d’estate.

Vivere il sentimento attraverso l’emozione produce energia all’interno dello stesso sistema che viene attivato dallo stimolo. Infatti, la paura rafforza tutto il sistema, costituito dalla caspule surrenali, dai reni e dalla vescica, che nutre a sua volta le ossa, le articolazioni, i capelli e l’autostima.

La paura è uno dei sentimenti primari, come lo sono anche la collera, la gioia, la tristezza, la preoccupazione, il dolore. Ogni sentimento è il nostro baluardo per garantirci il rispetto, la considerazione, il calore umano, il bene, l’autostima. Non esistono sentimenti positivi e negativi.

Insegnare ai bambini a non aver paura è la cosa più terribile che si possa insegnare loro. Bisogna umanizzare la paura, far sentire che è parte di noi.

Ci sono, poi, le paure del giudizio, la paura di non essere amati, la paura di dover dimostrare, la paura di aver paura e tante altre che fanno parte della nostra “forma mentis” e che ci accompagnano nel nostro cammino. Vivere in un continuo stato di paura crea confusione mentale e non consente di “riflettere”, porta a cercare sempre più protezione, più sicurezza. A livello sociale, tutte le strategie utilizzate da gruppi di potere per incutere paura, terrore, mirano a destabilizzare individui o comunità per far nascere il desiderio di maggiore protezione con leggi più autoritarie o altro.

La paura è l’anima del commercio, il terrore delle dittature.

Conoscerle, comprenderle e sapere come trasformarle rende la nostra vita più viva e consapevole e fa emergere l’entusiasmo.

Open Day di Shiatsu a Bari: l’incontro di presentazione delle attività della scuola

Open Day sullo Shiatsu presso la scuola Panta Rei

Lo shiatsu nasce in Giappone all’inizio del secolo scorso grazie al Maestro Namikoshi come elaborazione di un’antica arte manipolatoria.

Oggi ci sono diversi stili che fanno riferimento, in particolare, ai Maestri Masunaga e Yahiro.
Shiatsu significa letteralmente “pressione con le dita”. In realtà il concetto di pressione è ben più ampio e si manifesta a vari livelli: dalla pressione cosmica, ambientale, relazionale, ideologica, a quella interna all’uomo, fisica, mentale, spirituale.

L’appuntamento dell’Open Day di Shiatsu a Bari è per l’11 ottobre, giorno in cui verrà presentato lo “Stile Pantarei” dal suo ideatore, il maestro Vito Ancona, che propone lo shiatsu come “via” di ricerca personale e professionale, partendo dalla conoscenza del linguaggio del corpo, attraverso i segni e i sintomi che sono anche manifestazioni della sofferenza dello spirito, soggiogato dalla mente.
Attraverso lo studio di pratiche di armonia del corpo, respiro, meditazione, porta a creare un equilibrio armonico tra corpo, mente e spirito.
Se ne parlerà sabato 11 ottobre, dalle 18.30, presso la scuola professionale Shiatsu PantaRei in via Napoli 7 a Santo Spirito (Bari).

27/28 Settembre – Seminario: Diagnosi shiatsu e trattamento attraverso il piede

La diagnosi attraverso l’osservazione e la palpazione del piede è un’arte che appartiene alla storia dell’evoluzione dell’essere umano.

Nelle tombe egizie, nella letteratura cinese, nella tradizione indo-pakistana, in quella dei pellerossa, si trovano riferimenti a questa arte, come anche in uno scritto del XVI secolo di Benvenuto Cellini. Nella tradizione cristiana, come in altre culture, “lavare” e “toccare” i piedi è simbolo di purificazione e di umiltà.

All’inizio del XX secolo, ha cominciato a diffondersi negli Usa ed in Europa la riflessologia plantare grazie ai ricercatori quali il dr Fitzgeral, la fisioterapista Inghàm ed altri studiosi, tra cui il massoterapista italiano Zamboni.

In realtà, il piede, come l’occhio, l’orecchio, la mano, il naso, il viso, la lingua, è un piccolo segmento che racchiude e riflette tutto ciò che “anima” il corpo/mente. E’ lo specchio dell’anima, poichè riflette, come in uno specchio, attraverso una miriade di segni, i conflitti profondi e le repressioni caratteriali che annodano lo spirito dell’essere umano.Ci segnala la condizione energetica di un individuo attraverso le aree riflesse degli organi/visceri e delle ghiandole endocrine e la relazione tra alimenti, respiro, movimento, sentimenti ed emozioni.

Il piede è la sede dell’energia ancestrale e rappresenta la stabilità dell’individuo. E’ la sede della rabbia, o collera, che produce l’energia della forza in ogni essere umano indicandone la direzione,  in virtù del collegamento con il fegato che ci fa vedere, con gli occhi fisici e non, il cammino della nostra vita. E’ lo spirito che parla alla mente attraverso il “linguaggio del corpo”.

Attraverso il piede, ripuliamo il cervello e la mente da tutto ciò che si è sedimentato all’interno e che si riflette sul corpo. Grazie a livelli di studio rivenienti dalla Psicosomatica, dalla Riflessologia, dalla Medicina Energetica Cinese, dalla Teoria degli Umori di Ippocrate, dalla ricerca del Prof .G .Callegaris e dallo Shiatsu – stile pantarei – che racchiude i livelli di studio citati, il piede ci consente di leggere, interpretare e armonizzare il corpo, la mente, lo spirito.

vito ancona

 

PROGRAMMA

Teoria

• Concetto di Energia: Materiale/immateriale, visibile/invisibile

• Studio del principio unico yin/yang e della teoria dei 5 elementi e 6 energie

• Diagnosi energetica e psicosomatica del piede

• Le basi della riflessologia

• Relazione tra gli organi interni, le ghiandole endocrine e i sentimenti/emozioni

• Lettura e interpretazione dei segni: lunghezza e allineamento delle dita, spessore dei polpastrelli, calli, duroni, verruche, nei…

• Localizzazione delle aree e relazione con i sistemi energetici

• Studio dei principi per una corretta alimentazione

 

Pratica

• Palpazione, ascolto, atteggiamento

• Visualizzazione e localizzazione delle aree energetiche

• Tecniche di trattamento:  sedazione, stimolazione, armonizzazione

• Trattamento degli organi, dei visceri e delle ghiandole endocrine

• Trattamento di punti vitali dei meridiani sul piede

• Trattamento dei punti energetici per il riequilibrio del corpo, della mente, dello spirito

• Manipolazione delle articolazioni

• Pratiche di respiro, di visualizzazione, di meditazione

• Armonizzazione attraverso la vibrazione del suono delle campane tibetane

• Punti di pronto soccorso

 

Indicazioni terapeutiche

• Problemi della colonna vertebrale: cervicalgie, dorsalgie, lombalgie, lombosciatalgie, ernie del disco, scoliosi, cifosi, lordosi

• Periartriti scapolo/omerali, coxalgie, gonalgie

• Mal di testa

• Problemi mestruali: amenorree, dismenorree, menorragie, metrorragie

• Affezioni della gola, delle orecchie, degli occhi, dei denti

•  Allergie, intolleranze, celiachia

• Raffreddori, febbre

• Depressione, ansia, attacchi di panico

• Insonnia

• Problemi di tiroide: ipertiroidismo, ipotiroidismo, tiroidite autoimmune

• Problemi della pelle: secca, grassa, spenta, macchie, brufoli, acne…

• Problemi digestivi: bruciori, gastriti, ulcere, reflusso gastro-esofageo…

• Colite, stitichezza, diarrea

 

Il seminario sarà tenuto dal maestro vito ancona