Il nutrimento cellulare

Il nutrimento cellulare

 

Ho parlato di nutrimento cellulare nel primo numero di questa rubrica, in cui ho cercato di far comprendere l’importanza del sale marino integrale nella vita della cellula-uomo.

Approfondirò lo studio sulla vita della cellula per quanto attiene la sua capacità di nutrirsi di ossigeno e di cibo, di depurarsi e di autoriprodursi, nell’intento di offrire elementi di conoscenza che possano far riflettere e comprendere che l’uomo è una piccola cellula dell’universo e si nutre di vibrazioni, emesse da corpi animati o inanimati.

Per esempio, la vibrazione del suono, quando entra in frequenza con la vibrazione delle cellule, le nutre creando una condizione di rilassamento, di tranquillità, di abbandono.

La vibrazione che emette una parola, uno sguardo, una carezza, un abbraccio, una scena, un panorama, un pensiero, un atteggiamento, è nutrimento per le cellule. La prova è data dal fatto che cambia , per chi riceve lo stimolo e spesso anche per chi lo emette, lo stato umorale, lo stato d’animo.

E’ stato dimostrato, da recenti studi scientifici, che un abbraccio della durata di 20 secondi produce ormoni come l’ossitocina, chiamato anche l’ormone dell’amore, in quanto crea empatia e fiducia.

Immaginiamo una mamma che abbraccia e stringe al petto il suo piccolo, lo bacia, gli sussurra parole armoniose, lo coccola, lo accarezza. E’ in totale stato di empatia e accoglie, sostiene, rassicura, nutre considerazione per il nuovo essere venuto alla luce, e, attraverso l’entusiasmo e la gratitudine che manifesta, rafforza anche il suo spirito.

In realtà, i bisogni biologici, come li definisco, quali il calore umano, la considerazione, il bene, la stima, il rispetto, sono nutriti dalle emozioni (dal latino “emovere” = portar fuori, manifestare) che ogni individuo riesce a manifestare, di cui un esempio è l’abbraccio. I bisogni biologici, a loro volta, nutrono tutte le cellule, quelle nervose, quelle degli organi, dei visceri, delle ghiandole, dei tessuti.

Di contro, percepire un sentimento, come la gioia, e non viverlo attraverso l’emozione dell’abbraccio, del sorriso, della parola o del bacio, blocca il nutrimento cellulare di tutto il sistema energetico cuore-intestino tenue-tiroide, che nutre l’energia nervosa, e non consolida e non permea le cellule di calore umano, uno dei bisogni biologici, a cui ho fatto cenno.

Per intenderci, voglio dire che le persone, che hanno difficoltà ad abbracciare o a manifestare qualunque emozione, non sono state nutrite a sufficienza in uno o più bisogni biologici.

Per esempio, la carezza è l’emozione che, attraverso lo sfioramento, fa sentire quanto è grande la considerazione, come individuo sessuato (uomo o donna), che un genitore o altri hanno nei confronti di chi la riceve. Allo stesso modo agisce il “bravo”- “brava” quando manifestiamo considerazione nei confronti di qualcuno per qualche sua attitudine.

Al contrario, dire ad una bimba “non vali nulla, non sei come tuo fratello” distrugge la considerazione di sé come donna in quanto la vibrazione del messaggio verbale entra nelle cellule invalidando o distruggendo la considerazione di sé come individuo sessuato, soprattutto quando il messaggio viene ripetuto.

Ho dato qualche cenno sul “cibo” che nutre la mente e che spesso rimane nella mente inconscia  e ci accompagna per tutta la vita, talvolta alterandone il percorso. Per esempio, rimanendo nel tema della considerazione, a volte utilizziamo una vita intera per dimostrare agli altri e a noi stessi di valere qualcosa, dimenticando di viverla.

Se approfondissimo bene questi meccanismi biologici, sicuramente riusciremmo a comprendere noi stessi e gli altri e smetteremmo di giudicare, nella considerazione del fatto che la paura del giudizio, soprattutto degli altri ma anche di noi stessi, ci paralizza fisicamente, creando rigidità, e mentalmente, producendo giudizi su tutto e tutti. Quando, per esempio, si instaurano la rigidità e il giudizio, le cellule non vibrano più e la luce che è dentro di noi si spegne, perché ingabbiata nella materialità dei nostri atteggiamenti. Rimaniamo per lunghi periodi in stato di protezione, senza mai lasciare spazio al totale rilassamento e alla pausa. L’energia, a lungo andare, si esaurisce e la malattia può instaurarsi soprattutto quando non siamo riusciti a rimarginare una o più ferite. Oggi, tra l’altro, viviamo inconsapevolmente in continuo stato di paura per tutti i messaggi che vengono trasferiti nelle nostre cellule dai media e non solo. Basti pensare alle parole “Cancro” o “Isis” o ancora “Crisi” o “Guerra o Malattia”, che mantengono le nostre cellule in continuo stato di allerta.

Inoltre, il “buonismo” che si compra con dogmi e falsi insegnamenti, non vibrando sulle frequenze della vita, spesso crea grossi conflitti all’interno delle cellule che rispondono alla vita biologica e non a quella di una mente indottrinata.

Il cibo fisico scadente o legato a rigide convinzioni, una scarsa capacità respiratoria, poco o tanto movimento, bere tanta acqua senza che il corpo la richieda, possono inibire il nutrimento cellulare e facilitare l’instaurarsi della malattia.

Nei prossimi numeri ci occuperemo più in particolare di questi argomenti, che non siano già stati trattati in precedenza.

La vita ci è stata data per viverla, istante dopo istante, con entusiasmo e passione, non per dispenderla nei meandri del banale e dell’effimero.

 

Carpe diem

 

vito ancona